Open day nel Parco urbano “Campi Diomedei”
Partecipazione di una rappresentanza dell’Einaudi all’ Open day nel Parco urbano “Campi Diomedei”
Sabato 9 novembre le classi 2L-2F-5F-3I-4I-4M, dell’Indirizzo Enogastronomico dell’Einaudi, accompagnati dai docenti Giampalmo Maria, Moscato Luisa, Ricciardi Angela, Bux Annalisa, Prencipe Paola e Consoletti Ivano hanno partecipato ad un importante evento per la cittadinanza di Foggia: l’apertura straordinaria del cantiere del “Parco Urbano Campi Diomedei” in Viale Fortore a Foggia.
La progettazione del parco, partita nel 2008, è volta a riqualificare l’area in grave stato di abbandono dell’ex ippodromo, attualmente Istituto per l’incremento Ippico. Nelle intenzioni dei progettisti il Parco Urbano rispetterà le caratteristiche storiche del sito, che comprende l’area che ospita i cavalli murgesi, una struttura militare del 1931 progettata dal famoso architetto Piacentini i resti di un villaggio neolitico risalente al VI millennio a.C., che verranno resi fruibili ai cittadini attraverso percorsi pedonali e ciclabili, aree di sosta nel verde e passerelle di accesso agli scavi archeologici.
Durante la visita i ragazzi del nostro Istituto hanno avuto la possibilità di discutere con un responsabile della ditta dei lavori sulle possibili ripercussioni del Parco sulla crescita della città, sui tempi e sui modi di realizzazione dell’opera.
I nostri alunni, inoltre, hanno ascoltato con interesse il funzionario archeologo della Soprintendenza all’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio di Foggia e BAT, dott. Italo Maria Muntoni e l’archeologo dello studio associato di archeologia Zeit di Roma, che hanno illustrato l’area del villaggio neolitico interessata dagli scavi archeologici e i reperti ceramici risalenti ad una delle prime comunità che hanno praticato l’agricoltura e l’allevamento in Italia. Gli scavi hanno messo in luce un “fossato a C” che isolava un’unità abitativa del villaggio e i resti del fossato più grande che circondava il villaggio, uno dei circa mille insediamenti di questo tipo che si estendono nel Tavoliere, testimonianza di un passato fortemente identitario per il nostro territorio.